14. La concordanza dei tempi nel contesto della presentazione mentale e il discorso indiretto

Il problema della concordanza dei tempi sorge sempre se abbiamo due azioni in una frase. Questo per esempio occorre sempre se abbiamo una proposizione subordinata. In questo caso dobbiamo chiarire se l'azione descritta nella proposizione subordinata si svolge, si è svolta o si svolgerà allo stesso tempo, prima o dopo l'azione descritta nella proposizione principale.

La maggioranza della gente si rende conto di questo problema per la prima volta quando studia il discorso indiretto, il che succede in generale quando studia una lingua straniera a scuola e si deve tradurre una frase tipo "lui disse che avevi mentito", benché il problema sorga sempre se la relazione temporale tra due azioni è da chiarire, cfr. capitolo 19.

In generale, si fa una distinzione tra concordanza dei tempi e discorso indiretto. Questo può essere utili in lingue come il tedesco, dove la concordanza dei tempi e il discorso indiretto sono veramente due fenomeni distinti, perché l'uso dei tempi verbali nel discorso indiretto si distingue dall'uso dei tempi verbali nella concordanza dei tempi in generale. In lingue dove l'uso dei tempi verbali è lo stesso in entrambi i casi, come nelle lingue romanze, questa distinzione è motivo di confusione. Si suggerisce che abbiamo due fenomeni distinti, quanto invece si tratta della stessa cosa. Confrontiamo:

1) Lui disse, che lo aveva fatto.
2) Lui crede, che lo aveva fatto.
3) Andò via, quando lo ebbe fatto.

In tutte questi frasi abbiamo due azioni, dire / fare, credere / fare, andare / fare è dobbiamo chiarire la relazione temporale tra di esse. La logica è sempre la stessa se abbiamo un discorso indiretto, 1), una presentazione mentale 2, o una proposizione subordinata temporale.

La logica non viene modificata neanche dal fatto che ci sono verbi che reggono l'indicativo e altre che reggono il congiuntivo. A parte i due casi dei quali andremo a parlare in seguito, a ogni tempo verbale all'indicativo ne corrisponde uno al congiuntivo: presente di indicativo => congiuntivo presente, imperfetto di indicativo => congiuntivo imperfetto, trapassato prossimo indicativo => trapassato prossimo congiuntivo. Un'eccezione in portoghese è il passato prossimo d'indicativo, che viene utilizzato in un altro contesto temporale rispetto al passato prossimo del congiuntivo, cfr. 11.2.

Nella tabella qui sotto vediamo che il trapassato prossimo d'indicativo corrisponde al trapassato prossimo del congiuntivo, l'imperfetto di indicativo corrisponde all'imperfetto del congiuntivo.

il verbo della presentazione mentale / del discorso indiretto regge l'indicativo
prima: Lui sapeva che io non avevo letto il libro.
contemporaneamente: Lui sapeva che io leggevo la lettera.
prima: Lui disse che aveva letto la lettera.
contemporaneamente: Lui disse che leggeva la lettera.
il verbo della presentazione mentale regge il congiuntivo
prima: Sperava che io non avessi letto la lettera.
contemporaneamente: Sperava che io leggessi la lettera.


È utile notare che, in generale, nella concordanza dei tempi, i tempi verbali non sono definiti in maniera assoluta, ma in relazione al momento nel quale un'azione, un avvenimento è raccontato o immaginato.

1a) Mi raccontò che aveva venduto la casa.
1b) Mi racconta che ha venduto la casa.
2a) Pensai che fossi andato via.
2b) Penso che sia andato via.

Nella frase 1) abbiamo un discorso indiretto, nella 2) un'azione immaginata, ma la logica è la stessa e in entrambi i casi abbiamo un'azione (vendere la casa / andare via), definita in quanto si riferisce a uno spazio temporale relativo ad un'altra azione (raccontare e pensare). Raccontare e pensare sono le ancore intorno alle quali bisogna ordinare le azioni. Queste ancore possono trovarsi nel passato, come nelle frasi 1a) e 2a), o nel presente, come nelle frasi 1b) e 2b). Per questa ragione, alcuni tempi verbali cambiano valore semantico. L'imperfetto, per esempio, descrive normalmente un'azione il cui inizio e la cui fine sono sconosciuti o non interessano, cfr. 11.1. Confrontiamo le seguenti frasi.

1) Non era certo la prima volta che cadeva.
2) Vidi una cosa che cadeva.

1) è il caso classico che troviamo descritto in qualsiasi libro di testo. Un'azione si è ripetuta varie volte nel passato. Non sappiamo e non ci interessa quando questa azione è iniziata e non sappiamo neanche quando è finita ed è anche possibile che sia ancora in fase di svolgimento. È chiaro che l'imperfetto normalmente soltanto può essere utilizzato se un'azione si ripete o persiste. Tuttavia, nella frase 2) l'imperfetto ha una funzione completamente differente, esprime contemporaneità. Il verbo cadere non descrive mai un'azione persistente e nel contesto della frase 2) è anche chiaro che l'azione non si è ripetuta. L'inizio e la fine sono perfettamente noti, perché si tratta soltanto di un momento. È palese che la funzione dell'imperfetto nella frase 1) non è la stessa che nella 2). Nella prima descrive un'azione che si è ripetuta regolarmente nel passato e il cui inizio e la cui fine sono sconosciuti. La seconda esprime contemporaneità. È così in tutte le lingue romanze e anche in portoghese. La stessa cosa occorre con il condizionale: nella concordanza dei tempi non descrive più un'azione che dipende da una condizione, (se avessi soldi, mi comprerei una macchina), ma il futuro da un punto di vista passato.

Il verbo della presentazione mentale è al presente e regge l'indicativo.
L'avvenimento si è svolto in un passato prossimo:
L'avvenimento si è compiuto in un passato compiuto:
Lei sa che ha mentito.
Lei sa che mentì.
L'avvenimento si svolge allo stesso tempo: Lei sa che mente.
L'avvenimento si svolgerà nel futuro: Lei sa che mentirà.

Se adesso muoviamo l'ancora all'indietro nel tempo, tutti i tempi verbali andranno all'indietro: il presente diventa imperfetto (entrambi esprimono contemporaneità) il passato prossimo diventa trapassato prossimo (entrambi esprimono anteriorità).

Il verbo della presentazione mentale è al presente e regge l'indicativo.
L'avvenimento si è svolto in un trapassato prossimo: Lei seppe che aveva mentito.
L'avvenimento si svolge allo stesso tempo: Lei seppe che mentiva.
L'avvenimento si svolgerà nel futuro: Lei seppe che avrebbe mentito.


Per quanto riguarda il futuro visto dal passato, l'italiano si distingue di tutte le altre lingue romanze. In questo caso si utilizza il condizionale composto in italiano, mentre nelle altre lingue romanze e anche nel portoghese, si usa il condizionale I.

Inoltre, c'è anche una differenza fondamentale tra il portoghese e le altre lingue romanze. Il pretérito perfeito composto di congiuntivo è il tempo che corrisponde formalmente al passato prossimo italiano poiché entrambi sono tempi verbali composti e si formano con il verbo avere (ter) al presente e il participio passato. Tuttavia, la funzione del pretérito perfeito composto portoghese è completamente differente. Esso non descrive azioni rilevanti per il presente del parlante, ma azioni che continuano fino al presente del parlante, siano questi azione rilevanti o irrilevanti, vedasi 11.2. In una frase come "lei sa che ha mentito" il fatto che qualcuno ha mentito è ancora rilevante per il presente del parlante o per lo meno per la persona della quale si sta parlando. Il pretérito perfeito composto non descrive la rilevanza: ha una funzione completamente differente. Questo significa che l'anteriorità in portoghese viene descritta sempre con il pretérito perfeito simples, che corrisponde, da un punto di vista formale, al passato remoto italiano. In altre parole: in italiano si può distinguere tra un'azione ancora rilevante ed una irrilevante, mentre il portoghese non opera questa distinzione.


In congiuntivo, anche se può sembrare strano, il pretérito perfeito composto ha la stessa funzione che in italiano. In altre parole, con i verbi che richiedono il congiuntivo funziona esattamente come in italiano.

Il verbo che descrive il tipo di presentazione mentale regge il congiuntivo.
L'avvenimento immaginato si è svolto prima: Sperava che avesse riparato la macchina. / Spera che abbia riparata la macchina.
L'avvenimento immaginato si è svolto contemporaneamente: Sperava che riparasse la macchina. / Spera che ripari la macchina.
L'avvenimento immaginato si è svolto dopo: Sperava che avrebbe riparato la macchina. / Spera che ripari la macchina.

Il lettore si è già reso conto che qualche volte parliamo di tempi verbali del presente e tempi verbali del passato, al plurale. Infatti, ci sono vari tempi per cui l'ancora è il presente o il passato.

tempi verbali nel presente: presente, futuro, condicional simples*, pretérito perfeito composto**
tempi verbali nel passato: imperfeito, pretérito perfeito simples***, mais-que-perfeito composto


* Se il verbo introduttivo che descrive il tipo de presentazione mentale è al condizionale, in portoghese si possono usare tanto l'indicativo quanto il congiuntivo, benché sia una questione controversa. Frasi come "eu pediria que os senhores tivessem um pouco de paciência", "io vorrei che i signori avessero un po' di pazienza" sono corrette.

** Teoricamente possibile, benché non molto frequente in questo contesto. Il pretérito perfeito composto è ristretto ad un uso così speciale, che rare volte viene usato in questo contesto, cfr. 11.2.

*** Dato che il pretérito perfeito simples si usa sia in un contesto in cui in italiano si userebbe il passato prossimo che quando si userebbe il passato remoto, si potrebbe dubitare che il pretérito perfeito composto sia veramente un tempo verbale del passato. Inoltre, molto spesso può essere tradotto con il presente, guardi 11.2.

Negli esempi che seguono il verbo che descrive il tipo di presentazione mentale è al presente (un tempo del presente) o al pretérito perfeito simple (un tempo del passato). Questi sono i tempi più utilizzati in portoghese poiché che il pretérito perfeito composto è riservato ad un uso molto speciale, cfr. 11.2. Questi tempi verbali servono da esempio, ma la logica sempre è la stessa per qualsiasi tempo verbale.

Se il verbo introduttivo, ossia quello che descrive la presentazione mentale o che introduce il discorso indiretto (per esempio dire, pensare, sperare, credere, raccontare ecc.) è in un tempo del presente sono valevoli le regole generali, vedasi capitolo 9. Tuttavia, l'imperfetto perde il suo valore originale: nel contesto della concordanza dei tempi e del discorso indiretto, descrive contemporaneità. Il condizionale non descrive in questo contesto una condizione, ma il futuro visto dal passato.


tempi verbali nel presente Il verbo della presentazione mentale / discorso indiretto è in un tempo del presente e regge l'indicativo: dizer, saber etc.
tempo esempio traduzione
anteriorità:
inizio e fine non definito: imperfeito Eu sei que não trabalhava. Io so che non lavorava.
azione compiuta in un passato compiuto
azione rilevante per il presente
perfeito simples Eu sei que o fez. Io so che lo fece.
Io so che lo ha fatto.
contemporaneità
in generale presente Eu sei que dorme muito. Io so che dorme molto. *
nel momento estar + infinito / gerundio Eu sei que esta consertando o carro. Io so che sta riparando la macchina.
posteriorità:
avvenimento futuro futuro Eu sei que o consertará. Io so che lo riparerà.
avvenimento compiuto nel futuro futuro composto Eu sei que o terá consertado. Io so che lo avrebbe riparato.

* Le azioni che occorrono regolarmente non si possono descrivere con una forma progressiva. Si dice 1) "La terra gira attorno al sole" e non 2) "La terra sta girando attorno al sole". La seconda frase significherebbe che in un momento eccezionale il sole gira attorno il sole, ma non generalmente. Normalmente si può sostituire una forma progressiva, stare + gerundio, con il presente, ma i casi in cui si può fare il contrario sono rari. Più rari ancora sono i casi nei quali unicamente la forma progressiva è possibile: "Silenzio! Sto parlando! non "Silenzio! Parlo!", sarebbe un esempio.


Se il verbo che descrive la presentazione mentale / il discorso indiretto è al passato qualche tempi verbali perdono il proprio valore originale. L'imperfetto non descrive più un'azione che si svolse nel passato e il cui inizio e la cui fine sono sconosciuti o non interessano, ma contemporaneità.

tempi verbali del passato I verbi della presentazione mentale / discorso indiretto sono in un tempo del passato e reggono l'indicativo: saber, dizer etc.
tempo esempio traduzione
anteriorità:
inizio e fine sconosciuto:imperfeito Eu sabia que não trabalhava. Io sapevo che non lavorava.
azione compiuta in un passato compiuto:mais-que-perfeito-simples Eu sabia que o tinha feito. Io sapevo che lo aveva fatto.
contemporaneità:
in generaleimperfeito Eu sabia que dormiva. Io sapevo che dormiva.
forma progressiva estar + infinito / gerundio Eu sabia que estava consertando o carro. Io sapevo che stava riparando la macchina.
posteriorità:
avvenimento nel futuro visto dal passato condicional Eu sabia que o consertaría. Io sapevo che lo avrebbe riparato. *
avvenimento compiuto nel futuro visto dal passato condicional composto Eu sabia que o tería consertado. Io sapevo che lo avrebbe riparato. *

* Nei casi particolari che è importante distinguere, si deve costruire in un'altra maniera in italiano: "io sapevo che la macchina sarebbe stata riparata" sarebbe una opzione in questo caso.

Se l'imperfetto dipende da un verbo di presentazione mentale / discorso indiretto perde la sua funzione originale. Questo si vede più chiaramente se prediamo un verbo che non può mai, se tralasciamo scenari molti teorici, essere usato all'imperfetto. Un'esplosione, per esempio, non può mai essere descritta all'imperfetto, perché una esplosione non è mai un avvenimento persistente. (si può dire "lei dormiva mentre lui leggeva un libro", ma non "lei leggeva un libro mentre la bomba esplodeva", eccetto nel caso in cui libro fosse formato solo da una parola molto corta.

Nel contesto della concordanza dei tempi / discorso indiretto, però, l'imperfetto può descrivere anche azioni che non sono persistenti.

Contemporaneità tra presentazione mentale / discorso indiretto e avvenimento della proposizione subordinata
Il verbo della presentazione mentale / discorso indiretto è al presente: Ele pensa que uma bomba explode.
Pensa che la bomba esplode.
Il verbo della presentazione mentale / discorso indiretto è al pretérito perfeito simples. : Ele pensou que uma bomba explodia.
Pensò che la bomba esplodeva.


Se trasformiamo la frase "Ele pensa que uma bomba explode" riceviamo "Ele pensou que uma bomba explodia" e non "Ele pensou que uma bomba explodiu".

L'imperfetto esprime ora simultaneità. Il pretérito perfeito simples non è una alternativa, perché descrive un'azione compiuta in un passato compiuto ma non esprime simultaneità. Il significato in questo esempio non è che lui pensa che una bomba sia esplosa prima di pensarlo e neanche che una bomba sia esplosa parecchie volte prima di pensarlo. Il significato è che esplode esattamente nel momento in cui lui lo pensa.

L'imperfeito è indefinito per quanto riguarda l'inizio e la fine di un avvenimento e pertanto è più adatto a esprimere simultaneità. Inoltre non ci sono alternative.

Un'altra forma verbale che cambia completamente di funzione nel contesto della concordanza dei tempi / discorso indiretto è il condizionale I, (io lo farei), e il condizionale II (Io lo avrebbe fatto), cfr. capitolo 13. Il condizionale I e II descrivono un'azione nel futuro, vista dal passato. La distinzione tra azioni immaginate come compiute o in fase di svolgimento nel futuro non viene fatta in italiano. Nelle altre lingue romanze si distingue tra azioni compiute e non compiute nel futuro, benché questo aspetto sia raramente realmente rilevante. Per illustrare il problema, ci serviamo della seguente frase:

Lui pensò che la casa sarebbe costruita l'anno dopo.

In questo caso non è chiaro se inizieranno a costruirla o se sarà stata costruita. Se si vuole sottolineare che sarà stata costruita e che la gente potrà abitarci si deve dire "lui pensò che la casa sarebbe stata costruita l'anno dopo". Nelle altre lingue romanze si utilizza il condizionale I, se si descrive l'inizio di un'azione, e il condizionale II, se si descrive un'azione come compiuta.

Nei libri di testo troviamo regole che descrivono le transformazioni da fare nella concordanza dei tempi / discorso indiretto se una frase viene trasferita dal presente al passato. Si può memorizzare queste regole, ma si può anche comprendere semplicemente la logica, senza bisogno di memorizzare nessuna regola. (Tralasciamo il fatto che per un italofono non c'è molto da comprendere, perché funziona, a parte alcune eccezioni, come in italiano.)

Ripetiamo: Non distinguiamo tra discorso indiretto e presentazione mentale ossia non distinguiamo tra verbi come "dire" e verbi come "pensare". Invece di "sapere" il locutore può anche usare "dire", ma la logica rimane la stessa.

anteriorità
imperfeito rimane imperfeito
Eu sei que não trabalhava.
Io so che non lavora.
Eu sabía que não trabalhava.*
Io sapevo che non lavorava.
pretérito perfeito simples diventa pretérito mais-que-perfeito composto
Eu sei que o fez.
Io so che lo fece.
Eu soube que o tinha feito.*
Io seppi che lo aveva fatto.
simultaneità
presente diventa imperfeito
Eu sei que dorme.
Io so che dorme.
Eu soube que dormiva.*
Io seppi che dormiva.
presente di estar diventa imperfeito di estar
Eu penso que esta consertando o carro.
Io penso che sta riparando la macchina.
Eu soube que estava consertando o carro.*
Io seppi che stava riparando la macchina.
posteriorità
futuro I diventa condicional simples
Eu sei que o conserterá.
Io so che lo riparerà.
Eu soube que o consertaría.*
Io seppi che lo avrebbe riparato.
futuro II diventa condicional II
Eu sei que o terá consertado.
Io so che lo avrà riparato.
Eu soube que o tería consertado.*
Io seppi che sarebbe stato riparato.

* * Come in italiano il significato di saber (sapere) cambia secondo il tempo verbale utilizzato. All'imperfeito significa essere a conoscenza di qualcosa, nel pretérito perfeito simples significa apprendere qualcosa.

La logica è la stessa se il verbo che descrive il tipo di immaginazione / discorso indiretto regge il conjuntivo / congiuntivo, con la sola differenza che, in questo caso, non si può esprimere il futuro e non c'è differenza tra simultaneità è posteriorità. (Se vogliamo essere precisi, in ITALIANO la situazione è un po' più complicata. Normalmente i verbi che reggono il congiuntivo nel presente lo richiedono anche al passato. Ma il futuro visto dal passato, si forma in italiano con il condizionale: abbiamo un cambio di modo.)

Il pretérito perfeito composto do CONJUNTIVO ha la stessa funzione che il passato prossimo del CONGIUNTIVO. Ciò è sorprendente. Si potrebbe credere che se il pretérito perfeito do INDICATIVO non ha la stessa funzione che il passato prossimo di indicativo nelle altre lingue romanze, anche il congiuntivo di questo tempo verbale abbia un'altra funzione, ma non è così, cfr. 11.2.

Presta attenzione alla combinazione del verbo introduttivo con un tempo del passato. L'italiano cambia di modo in questo caso e utilizza il condizionale.

tempo del presente Il verbo della presentazione mentale è in un tempo del presente e richiede il congiuntivo: esperar, temer, querer ecc.
tempo esempio traduzione
primaperfeito composto do conjuntivo Espero que tenham tido êxito. Spero che abbiano avuto successo.
allo stesso tempopresente do conjuntivo Espero que tenham êxito. Spero che abbiano successo.
dopopresente do do conjuntivo Espero que tenham êxito. Spero che abiano successo.


tempo del passato Il verbo della presentazione mentale è in un tempo del passato e regge il congiuntivo: esperar, temer, querer ecc.
tempo esempio traduzione
primamais-que-perfeito composto do conjuntivo Esperei que tivessem tido êxito. Sperava che avessero avuto successo.
allo stesso tempoimperfeito do conjuntivo Esperei que tivessem êxito. Sperava che avessere successo.
dopoimperfeito do conjuntivo Esperei que tivessem êxito. Sperava che avrebbero avuto successo.








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