11.3. pretérito mais-que-perfeito composto

Il pretérito mais-que-perfeito composto corrisponde al piuccheperfetto (trapassato prossimo) italiano (io avevo mangiato) al plusquamperfecto spagnolo (yo había comido) al plus-que-parfait (j'avais mangé) in francese ecc... È l'unico tempo verbale che si utilizza nella stessa maniera in tutte le lingue. Il pretérito perfeito composto portoghese, vedasi 11.2, non ha la stessa funzione che ha in tutte le altre lingue romanze: non viene utilizzato se un avvenimento del passato prossimo ha un impatto sul presente del parlante. È un fatto curioso che il pretérito mais-que perfeito venga utilizzato se un'azione del passato ha un impatto sul trapassato: avevo perduto la mia chiave, non potei aprire la porta. Nelle altre lingue romanze il piuccheperfetto è il passato prossimo del trapassato. Il passato prossimo si utilizza quando un'azione del passato prossimo ha un impatto sul presente, e il piuccheperfetto si utilizza quando un'azione del trapassato prossimo ha un impatto sul passato.

impatto sul presente: Ho dimenticato il suo indirizzo, non posso andare a visitarlo.
impatto sul trapassato: Avevo dimenticato il suo indirizzo, non potei andare a visitarlo.

La rilevanza di un'azione per lo spazio di tempo che segue, che, in opposizione a tutte le altre lingue romanze, non ha nessuna importanza in portoghese nel presente, è preso in considerazione per quanto riguarda il passato.

Il pretérito mais-que-perfeito viene formato con il verbo "ter" all' imperfeito e il participio passato, cioè come in italiano in qualsiasi altra lingua indogermanica. L'unico problema è che l'imperfetto del verbo "ter" è completamente irregolare.

verbo ausiliare "ter" all' imperfeito participio passato
eutinha avevo
comido mangiato
escrito scritto
podido potuto
estado stato
sido stato
dado dato
posto menno
tu tinhas avevi
ele, ela
você
o senhor, a senhora
tinha avevamo
nóstinhamos avevate
eles, elas
vocês
os senhores, as senhoras
tinham avevano


Eu tinha comido.
Io ho mangiato
Tu tinhas escrito.
Tu hai scritto.
Ele tinha dado.
Lui ha dato.
Nós tinhamos posto.
Loro hanno messo.



Oltre al mais-que-perfeito composto esiste anche il mais-que-perfeito simples che viene utilizzato esattamente nello stesso contesto che il mais-que-perfeito composto. Questo tempo non si utilizza più oggigiorno e pertanto non c'è bisogno di essere capace di utilizzarlo attivamente, scrivendo o parlando. Tuttavia, può apparire in testi letterari e pertanto è utile conoscerne la forma. Spieghiamo brevemente come viene formato.

Il pretérito mais-que-perfeito simples si forma sulla base della terza persona plurale del pretérito perfeito simples (falaram, venderam, partiram). Si omette la desinenza -am e si aggiunge a ciò che rimane la desinenza corrispondente. Alla terza persona plurale il mais-que-perfeito simples non si differenzia del pretérito perfeito simples. Per quanto riguarda l'uso, non si distingue del pretérito mais-que-perfeito composto.

falar => falaram => falar dizer =>disseram => dissersaber => souberam = souber
eu falara io avevo parlato dissera io avevo detto soubera io avevo saputo
tu falaras tu avevi parlatodisseras tu avevi dettosouberas tu avevi saputo
ele / elafalara lui / lei aveva parlatodisssera lui / lei aveva detto soubera lui / lei aveva saputo
nósfaláramos noi avevamo parlato disserámos noi avevamo detto souberámos noi avevamo saputo
eles / elasfalaram

loro avevano parlato disseram

loro avevano detto souberam

loro avevano saputo


In generale, il mais-que-perfeito composto / trapassato prossimo viene descritto come il tempo verbale da utilizzare quando un avvenimento nel passato è successo prima di un altro avvenimento nel passato, il che non è sbagliato, però neanche molto preciso come spiegheremo in seguito.

Quando o noivo apareceu, a noivachegara na igreja.
Quando il fidanzato apparve, la fidanzata già era arrivata nella chiesa.


Gli aspetti espressi con il trapassato prossimo sono fortemente radicati nel cervello umano. Non c'è nessuna oscillazione nell'uso di questo tempo verbale. Si potrebbe pertanto credere che un tempo il cui uso è così stabile, in quanto tutti i nativi di una lingua lo utilizzano allo stesso modo, venga anche descritto correttamente nei libri di testo, ma non è così.

La descrizione di questo tempo verbale che troviamo nei libri di testo assomiglia sempre alla seguente.


http://dle.rae.es/?id=U8HCFgV
Trapassato prossimo
Il trapassato prossimo (o piuccheperfetto) ha la funzione di indicare anteriorità rispetto al passato. Esso si forma unendo l’imperfetto degli ausiliari essere e avere al participio passato.
Fonte: http://www.grammatica-italiana.it/trapassato-prossimo-piucheperfetto.html


Questa è ovviamente una sciocchezza. Se abbiamo varie azioni che si sono svolte nel passato sempre c'è una che si svolge prima dall'altra, senza che sia obbligatorio per questo di utilizzare il trapassato prossimo.

Entrò nella pasticceria, comprò un pane, uscì e lo mangiò.

È ovvio che prima di comprare il pane, era entrato nella pasticceria e che prima die mangiare il pane, lo aveva comprato e ugualmente è ovvio. Come dimostra questa frase, abbiamo bisogno del trapassato prossimo soltanto se gli avvenimenti vengono raccontati in un ordine diverso da quello cronologico. Il trapassato prossimo è un tempo semanticamente forte, il che significa che può descrivere anteriorità di per sé, senza bisogno di un avverbio, e quando gli avvenimenti vengono descritti in un ordine diverso da quello cronologico, bisogna usare per forza questo tempo.

Il trapassato prossimo ha per il passato, la stessa funzione che il passato prossimo ha per il presente. Confrontiamo queste due frasi.

1) Non so se è venuto.
2) Non sapevo se era venuto.

Per la comprensione di queste due frasi è essenziale che si capisca che l'azione "venire" è avvenuta prima dell'azione sapere e se si utilizzasse il presente o l'imperfetto quest'idea si perderebbe:

Non so se viene.
Non sapevo che veniva.

Tanto il passato prossimo quanto il trapassato possono esprimere anteriorità. Il passato prossimo lo fa per quanto riguarda il presente e il trapassato prossimo per quanto riguarda il passato. La differenza tra il portoghese e l'italiano consiste nel fatto che il pretérito perfeito composto ha una funzione completamente diversa. Non descrive anteriorità, ma un'azione, un avvenimento che si è ripetuto fino al presente del parlante. In altre parole, l'anteriorità si descrive in portoghese con il pretérito perfeito SIMPLES, che corrisponderebbe in italiano al passato remoto, perchè non è un tempo composto. Abbiamo discusso sull'uso del pretérito perfeito composto anche nel capitolo 11.2.

Per quanto riguarda il trapassato prossimo non c'è differenza tra l'italiano e il portoghese.

esempi in portoghese
Quandoeu cheguei, ele tinha telefonado.
Quano io arrivai lui già aveva chiamato.
 
O marido mentiu para a polícia, mas a mulher tinha dito a verdade.
ll marito mentì alla polizia ma la donna aveva detto la verità.
 


Nel seguente caso, il fatto che non aveva letto il libro è essenziale per la comprensione della frase. Entrambi le frasi sono comprensibili, ma stilisticamente è meglio la 1). Si potrebbe anche dire che la frase 2) è sbagliata.

Un avvenimento del passato deve essere compiuto prima che inizi un altro avvenimento.
1) corretto: Non aveva letto il libro e pertanto non poté dire niente riguardo al contenuto.
2) sbagliato: Non lesse il libro e pertanto non poté dire niente riguardo al contenuto.
 

Il mero fatto che un'azione si svolse prima di un'altra non impone l'uso del trapassato prossimo, ma se quest'azione ha un impatto su un'altra azione passata il trapassato prossimo è la migliore opzione.

Un avvenimento del passato ha un impatto su un altro avvenimento del passato.
Tinha perdido a carteira e por isso ficava sem dinheiro.
Avevo perduto il portafoglio e per questo rimasi senza soldi.
 

Tinha feito o trabalho, mas tive que fazê-lo outra vez.
Avevo fatto il lavoro ma dovetti farlo un'altra volta.
 







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